Nutrimento per l'Anima » Significati della Meditazione http://www.for-mother-earth.it/blog by Carmela Lo Presti Mon, 14 Mar 2011 14:02:14 +0000 http://wordpress.org/?v=2.8.4 en hourly 1 Altro significato di meditazione http://www.for-mother-earth.it/blog/altro-significato-di-meditazione.html http://www.for-mother-earth.it/blog/altro-significato-di-meditazione.html#comments Sun, 10 Jan 2010 17:32:22 +0000 carmela http://www.for-mother-earth.it/blog/?p=522

La parola <<meditazione>> viene dal verbo latino meditor, <<penso a, rifletto su; mi esercito, pratico>>. Meditor è la forma frequentativa, cioè la costante ripetizione, del verbo medeor, <<curo, sano>>, da cui <<medico, medicare, medicina>>. Come si vede è implicito nel termine un atteggiamento volto al risanamento, un’azione che cura. La voce latina viene a sua volta dal verbo greco médomai, <<considero, escogito; mi occupo, mi preoccupo di>> …

Continuando ad andare a ritroso nel linguaggio, il greco médomai deriva dalla radice indoeuropea med, da cui il termine medha, usato negli antichissimi Veda con il senso di <<intelligenza>>. Di qui, attraverso il gioco delle permutazioni linguistiche, troviamo un altro interessante verbo greco, manthano, <<imparo>>, affine al greco ménos e al latino mens, che indicano entrambi la <<mente>>. È come se la cura, lintervento risanante, necessitasse di uno strumento che implica la mente, o comunque un fare, una volontarietà. Per guarire, infatti, bisogna volerlo e fare i passi adatti.

L’indicazione secondo la quale la guarigione richiede un’azione, un intervento, si ritrova nella parola sanscrita che designa la meditazione… La parola sanscrita per <<meditazione>> è bhavana, che viene dalla radice bhu, <<essere>>, di cui è causativo che significa <<far venire in essere>>. A motivo del suo significato letterale di <<far venire in esistenza, produrre, dar nascita>>, la meditazione viene perciò definita <<sviluppo mentale>> o <<coltivazione, educazione della mente>>. Se parlare di mente vi sembra troppo riduttivo e intellettuale, si può parlare, e forse è meglio, di sviluppo, di coltivazione dell’essere nella sua interezza…

… che cosa vuol far venire in essere la meditazione? Vuol far venire in essere quello che siamo davvero, dissotterrando da strati e strati di autoinganni e abitudini illusorie la nostra realtà profonda.

La meditazione vuole fare emergere quello che siamo davvero. Questo è il punto centrale. Come farlo, come riuscirci e come arrivarci cambia a seconda delle culture e delle contingenze storiche…” (tratto da: Pandemia – Meditazioni creative individuali e di gruppo – Promolibri Manganelli – http://www.magnanelli.it )

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Cosa significa meditare? http://www.for-mother-earth.it/blog/cosa-significa-meditare.html http://www.for-mother-earth.it/blog/cosa-significa-meditare.html#comments Sat, 10 Oct 2009 12:26:28 +0000 carmela http://www.for-mother-earth.it/blog/?p=402

Lago Trasimeno al tramonto
Sulla meditazione e il suo significato ci sono varie posizioni.
Ho scelto, tra le tante, quelle che sento in sintonia con la mia visione della vita e la mia Mission, con i valori espressi su questo sito e con il mio agire, in una parola con la mia vita.

Il suo significato etimologico

La meditazione (dal latino meditatio, riflessione) è, in generale, la pratica di concentrazione della mente su uno o più oggetti, immagini, pensieri (o talvolta su nessun oggetto) a scopo religioso, spirituale, filosofico o semplicemente di miglioramento delle proprie condizioni psicofisiche.

Tale pratica, in forme differenti, è riconosciuta da molti secoli come parte integrante di tutte le principali tradizioni religiose. Nelle Upaniad, scritture sacre induiste compilate approssimativamente a partire dal VII secolo, è presente il primo riferimento esplicito alla meditazione che sia giunto fino a noi, indicata con il termine sanscrito dhyāna.

Nell’ambito della psicosintesi è definita uno stato della coscienza che può essere ottenuto mediante l’indirizzamento volontario della nostra attenzione verso un determinato oggetto (meditazione riflessiva) o mediante la completa assenza di pensieri (meditazione recettiva).

La meditazione recettiva ha come scopo l’assenza di pensieri e permette alla mente di raggiungere un livello di “consapevolezza senza pensieri”. È un tipo di meditazione tipica di numerose filosofie e religioni orientali.

Nella meditazione riflessiva l’oggetto della meditazione può essere qualsiasi cosa. In genere nella pratica vengono utilizzate visualizzazioni di oggetti fisici oppure semplicemente oggetti che riguardano il mondo interiore come emozioni o qualità, oppure immagini o testi sacri. Questo tipo di meditazione è più vicina alla cultura occidentale.

http://it.wikipedia.org/wiki/Meditazione

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La meditazione secondo OSHO http://www.for-mother-earth.it/blog/la-meditazione-secondo-osho.html http://www.for-mother-earth.it/blog/la-meditazione-secondo-osho.html#comments Sat, 10 Oct 2009 12:24:46 +0000 carmela http://www.for-mother-earth.it/blog/?p=400

Osho

La voce interiore

Se hai trovato la verità dentro di te non c’è null’altro, in questa esistenza, da trovare. La verità opera attraverso di te. Quando apri gli occhi, è la verità che apre i suoi occhi: Quando li chiudi è la verità che chiude i suoi occhi.

Questa è una meditazione potentissima. Se riesci a comprendere questo semplice trucco, non devi fare nulla: qualsiasi cosa farai viene fatta dalla verità.
Cammini, è la verità, dormi, è la verità che riposa; parli, è la verità che parla; sei in silenzio, è la verità che è in silenzio.

E’ una delle tecniche di meditazione più semplici. Piano piano tutto si acquieta grazie a questa formula elementare, e alla fine la tecnica non è più necessaria.

Quando sei guarito, getti via la meditazione, getti via la medicina. A questo punto vivi in quanto verità – vivo, radiante,appagato, estasico, un vero inno alla vita! Tutta la tua esistenza diventa una preghiera non espressa a parole; oppure, è meglio dire una devozione, una grazia, una bellezza che non appartiene al nostro mondo terreno, un raggio di luce che proviene dall’aldilà e si irradia nell’oscurità del nostro mondo.”

Osho – citato in I tarocchi Zen di Osho – Edizione Lo Scarabeo

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La meditazione

Osho partì dal presupposto che l’essere in “meditazione” sia una condizione comune e naturale dell’uomo… Inoltre sostenne la teoria per la quale lo stato meditativo può essere raggiunto e mantenuto, con una sufficiente pratica, anche attraverso le azioni quotidiane.

Un’illuminazione terrena

Con la pratica continua, senza interruzioni della meditazione, si ottiene, secondo Osho, l’Illuminazione, ovvero uno stato in cui “si è continuamente in uno stato di meditazione”.

Osho non predicò mai una fuga dal mondo terreno verso quello spirituale nè contrappose la vita profana alla vita religiosa ma invitò a vivere in maniera “naturale” e consapevole che per lui coincideva con quella sacra. Il percorso che conduce all’Illuminazione consiste quindi nel qualificare, con la massima presenza di sé, ogni atto della vita quotidiana, dal lavoro alla vita di coppia, dal sesso alle relazioni sociali.

Questa concezione di spiritualità, che è consapevolezza immersa nel quotidiano, è quindi in aperta rottura con la tradizionale visione delle più importanti religioni, per le quali i due mondi sono separati: quello dello spirito e quello della materia.”

Tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Osho_Rajneesh#La_meditazione

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Altri significati http://www.for-mother-earth.it/blog/altri-significati.html http://www.for-mother-earth.it/blog/altri-significati.html#comments Thu, 24 Sep 2009 10:00:57 +0000 carmela http://www.for-mother-earth.it/blog/?p=27 buddha

“È difficile dare una risposta a quella che potrebbe sembrare una domanda piuttosto semplice.
Si potrebbe anzi dire che il buon meditante, più pratica e maggiormente si rende consapevole di quanto l’essenza della meditazione stessa sia sfuggente, inafferrabile, indefinibile.

Possiamo tuttavia dire che la meditazione è uno stato di puro essere, di chiara consapevolezza, di attenzione osservante: uno stato originariamente naturale, ma per il quale è necessario un lavoro su di sé. Si ritorna alla condizione normale del corpo e della mente: uno stato di unità, precedente a qualsiasi dualità. Attraverso una serie di esercizi di indagine della propria meccanica fisica e mentale (dalle sensazioni e dai pensieri più grossolani a quelli più sottili), si è pienamente presenti, consapevoli, qui ed ora: si realizza la pienezza della pura attenzione.

La meditazione è attenzione: non si tratta di cosa stai facendo, ma di come lo fai.

La meditazione è la tua natura: non è un risultato – è una condizione reale. Non deve essere raggiunta, deve solo essere riconosciuta.
È la tua essenza: non puoi averla e non puoi non averla. Non può essere posseduta, non è una cosa.

La meditazione è osservazione: non fare niente, non ripetere dei mantra, non ripetere il nome di dio – semplicemente osserva la tua mente.  Non disturbarla, non ostacolarla, non reprimerla.

La meditazione non è un credo, non è un dogma, non è un culto, non è una religione, non è una morale, non è un giudizio: è un’esperienza evidente in se stessa.

La meditazione è non-fuggire:  è rilassarsi ed essere nel momento, nel presente.
È permanere nel qui e ora.

La meditazione è chiarezza di visione. È uno stato di pienezza, di vuoto e di unità.

La meditazione è l’arte della consapevolezza: è una resurrezione dalla cecità di ciò che è, è essere presenti.

La meditazione non è una tecnica, non è un pensiero particolare, non è uno sforzo, non è concentrazione: è comprensione ed equilibrio, è equanimità e silenzio, è ascolto e stabilità.

La meditazione non è staccare la spina: è lo stato naturale della mente, la sua semplicità, è il lasciare andare la presa, la quiete originaria.

Meditare è addestrarsi in ciò che è stato chiamato ‘il miracolo della presenza mentale’: si scopre che quella che ritenevamo all’inizio una pratica circoscritta in tempi e luoghi prestabiliti (la palestra, la nostra camera, ad esempio) diventa via via una macchia d’olio che si espande sempre più, in grado di mutare radicalmente il nostro stare nel mondo, il nostro vivere la vita. Meditare non significa rifugiarsi nel proprio paradiso mentale, bensì avere un contatto semplice e diretto con la realtà (interiore – noi stessi – ed esteriore), liberi dagli innumerevoli filtri che si interpongono tra la mente e il vero.

Meditare vuol dire fare piazza pulita delle innumerevoli teorie psicologiche, filosofiche, affascinanti quanto pretestuose, fare piazza pulita di parole e spiegazioni, e volgersi verso il Sé, la propria natura, in direzione di una conoscenza non più meramente intellettuale, bensì autentica e diretta.”

Tratto da: www.lameditazionecomevia.it/meditare.htm

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